NON GUARDARMI


Il Comune di Limbiate
presenta
“Non guardarmi!”

di e con Paola Perfetti Alessandro Baito

Venerdì 14 marzo
Centro civico – P.zza Aldo Moro Limbiate
Ore 21.00 – Ingresso gratuito




Lo spettacolo proposto dal Comune di Limbiate è nato dalla necessità di mettere in scena un disagio comune a molte persone che si trovano a vivere in una società che accetta in pieno solo quegli individui che corrispondono a ristretti, e spesso poco reali, canoni estetici, questo lavoro si prefigge di analizzare, a volte anche con ironia, il percorso di una donna obesa verso il pieno riconoscimento del proprio corpo, oltre ogni preconcetto. Il suo è un viaggio nella psiche femminile, prendendo in considerazione non solo il rapporto con il proprio sé, ma anche l’indispensabile confronto con l’altro sesso, in questo caso un marito incapace di gestire le nuove dinamiche relazionali.

Il testo

Travolta e sconvolta da un cambiamento radicale del suo corpo, la protagonista perde le sue forme di donna perfetta; non ha più quelle linee armoniose, quella sagoma femminile tanto presente nell’immaginario comune. Improvvisamente si sente deforme, spersonalizzata come se fosse una palla, un essere asessuato non più degno di amare e di essere amato.

La lotta interiore che è costretta ad affrontare viene evidenziata nel vivo dialogo con il compagno, un continuo confronto in cui situazioni drammatiche e comiche si alternano nel cammino che i due si sforzano di seguire per ritrovare un equilibrio relazionale. L’uomo, oltre ad esprimere le sue difficoltà per il trauma del mutamento della compagna, diviene così anche voce esterna, rappresentante di una parte della società non preparata ad accogliere la “diversità”, società che si esprime attraverso canoni estetici violentemente e quotidianamente trasmessi dai mass media.

“La donna attraente è la donna che ha tanto seno, la donna che ha delle linee definite, la donna che ha la 42”, questa l’idea errata cui si è spinti a credere. Ciò succede perché spesso noi donne ci facciamo centrare, ordinare, definire da ciò che è esterno.

La protagonista viene invitata a delegare la gestione della propria vita ai dottori, al marito; ha la sensazione di perdere il controllo di sé. Il marito diventa la sua voce, una voce che la definisce, la giudica, la guida, una voce che la confonde. Sembra che tutto dipenda dal giudizio esterno. E lei non si sente più, non solo fisicamente, ma interiormente. La sua personalità è come diluita nell’adipe che la circonda.

Il percorso evolutivo del personaggio è la strada lastricata di difficoltà verso il ritrovamento di sé, il ritrovamento della sua personalità. Il rapporto di coppia perde naturalezza, il conflitto continuo mette in discussione non solo la loro relazione ma il loro modo di stare al mondo.

I dialoghi possono esseri considerati una comunicazione non effettiva, come se il confronto fosse tra due desideri, tra due paure, tra due umanità improvvisamente trovatesi in un deserto espressivo. Ma sarà proprio questo disordine, questo dolore e questo continuo ricercarsi che permetterà alla donna di riappropriarsi della sua femminilità.

La sua storia, la sua formazione, i suoi valori personali, la sua gioia di vivere, la vera essenza del suo carattere finalmente esploderanno verso il finale, dando un senso a ciò che lei rappresenta e delineando la reale bellezza di tutte le donne.

Gli interpreti

Paola Perfetti
Laureata in Filosofia, ha frequentato corsi di Recitazione presso "QuellidiGrock" e di Dizione presso il C.T.A. a Milano. Diplomata drammaterapeuta presso il Centro di Formazione nelle Artiterapie di Lecco, in particolare ha approfondito il concetto di Psicotecnica e di "Corpo ed Immagini nelle Artiterapie". Da dieci anni conduce Laboratori Teatrali presso Scuole, Enti e Comuni di Milano e hinterland. Dal 1998 collabora con diversi realtà culturali per l'elaborazione di testi letterari o propri nell'ambito di iniziative poetiche, politiche, storiche. È docente per l'approccio psico-fisico nello studio di personaggi teatrali presso "Il Teatro del Battito" di Milano e tiene corsi su "attività ludiche", "tecniche di animazione infantile" e "tecniche di spettacolo" per la Provincia di Milano. Scrive ed interpreta monologhi satirici.

Alessandro Baito

Laureato in Letteratura Inglese ha frequentato corsi di dizione e recitazione presso il C.T.A. di Milano. Ha cominciato la carriera di attore professionista per la Compagnia Atecnici di Busto Arsizio; dopo una breve esperienza in lingua spagnola con la Compagnia Trànsito di Madrid è tornato in Italia e si è dedicato principalmente al teatro-ragazzi, prima con la suddetta compagnia di Busto e poi per la Compagnia Il Carro di Tespi di Milano. Ha collaborato con Fabio Sonzogni di SiparioFilmCommission, Fantinato e Mandelli della Compagnia degli Equilibristi, Mario Ventura di Ordet Teatro, Roberto Brivio e Riccardo Mozzarella del Teatro Ariberto, Luisa Borsieri dell'Arteatro. Parallelamente ha avuto un'intensa attività come lettore per conto principalmente delle edizioni ApolloeDioniso di Virgilio Patarini, e del Comune di Monza. Dal 2001 partecipa a diverse produzioni del Teatro del Battito, con il quale è attualmente in scena nel monologo “Kavafis… solo un poeta”. (ingresso libero)





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