STEFANO PICCHI nasce a Lucca il 25 gennaio 1974. Inizia a studiare pianoforte a dieci anni, a tredici inizia a muovere i primi passi nel mondo della creazione musicale: compone le sue prime vere e proprie canzoni e le sperimenta con un piccolo gruppo di quattro amici con cui si trova a suonare in cantina.

Da adolescente scrive e compone fra le mura della sua stanza accompagnandosi con il pianoforte o la chitarra, dando corpo alle idee. Nel 1992 si iscrive al Conservatorio "Luigi Boccherini" di Lucca come oboista e studia lo strumento per cinque anni.

Nel 2001 STEFANO PICCHI arriva in finale al Festival di S.Marino con "Ciao Charlie", un brano dedicato al celebre disegnatore Charles M. Schulz, la sua creazione musicale unisce i colori tradizionali del pop italiano alle sonorità internazionali e arricchisce la profonda attualità dei suoi testi, sempre attenti e curati.

STEFANO PICCHI si aggiudica il settimo posto al Festival di San remo 2004 con il brano "Generale kamikaze", una canzone che affronta il tema della pace attraverso gli occhi di un kamikaze che trova il coraggio nell'amore della famiglia, dei figli e della speranza universale per un futuro fatto di convivenza e rispetto.

Nell'estate 2004 intraprende un tour radio, che lo porta in ben 46 piazze d'ltalia, dove il calore del pubblico consolida l'affetto per un artista giovane, ma con grande capacità di comunicare. Nel mese di luglio 2004 si esibisce in concerto accanto ad una grande artista della musica internazionale: Alicia Keys.

Generale Kamikaze è stata tradotta in lingua inglese, presentata in un concerto ad Atlantic City U.S.A. il 4 dicembre 2004.

Il 22 aprile 2005 pubblica il suo primo album, "Pensieri sospesi", dodici canzoni che raccontano nell'intimo, le sensazioni di questa generazione, con un linguaggio diretto, rivolto a chi non si ferma all'apparenza.

Nel mese di settembre dello stesso anno, viene invitato personalmente da Claudio Baglioni a partecipare alla rassegna .'Oscià" , dove Stefano presenta le sue canzoni accompagnato al pianoforte dallo stesso Baglioni, e reinterpreta un famoso successo del grande artista.