MINISTRI
| Nome: MINISTRI Genere: Pop Rock Titolo del CD: I soldi sono finiti Prodotto da: Oto records Mail: info@otorecords.com Web: www.otorecords.com Il cammino di santiago I soldi sono finiti... Da anni i dati di vendita dell'industria discografica riflettono un popolo di ascoltatori che ascoltano sempre meno e a poco servono budget price e bonus track a pioggia: chi ama la musica si ostina a tenere il muso e una sorta di rigurgito hippy gli fa mal sopportare i 3X2, interpretati come un mea culpa tardivo delle multinazionali. l piccoli negozi di dischi chiudono, le major mandano a casa un dipendente su due, le riviste del settore traballano e vivere di musica è ormai un progetto che ha la stessa concretezza di un'esistenza basata sul SuperEnalotto. In breve, i soldi sono finiti e non c'è da sperare che siano i consumatori a farli ricomparire. A questo ci hanno pensato i Ministri, un trio di disperati colpevoli solo di un idealismo testardo e demode. Ma come? ...e i Ministri ve li regalano! Semplice: tirandoli fuori di tasca propria e regalandoli a chiunque dia loro una chance. In altre parole, per la prima volta nella storia della musica un disco contiene al suo interno dei soldi veri un euro splende in copertina, formando insieme agli adesivi sulla confezione e 01 libretto sottostante una cover multi strato anch'essa senza precedenti. Dgnuno la interpreti come preferisce: un caffe che la band offre a chiunque scommetto su di lei, il tentativo suicida di un gruppettino di ingenui, una metafora del soldo che entra a far parte anche fisicamente della musica. Qualcuno lo staccherà dalla copertina felice di intascare un'inaspettata tangente, qualcuno lo donerà a un musicante di strada, qualcun altro lo lascerà dov'e, rispondendo alla band con pari disinteresse verso il denaro (e lasciando intatto l'artwork del disco). I Ministri, dal canto loro, sperano solo che dopo l'inevitabile riflessione intorno alla moneta, ci si ricordi che il vero contenuto è sotto. -Sotto alla moneta l'euro non è certo una facciata che nasconde un disco inconsistente o, peggio ancora, allineato ai comandamenti del rock italiano o dell'indie-snob: dalla title-track, riassunta nello slogan "noi non siamo puliti" suoniamo per non lovorare molto o I muri di cinto, brano che affronta la piaga dei (PT, passando per le contraddizioni dei giovani consumatori di droghe leggere (Lo sacra quiete della sera), l'antidericalismo semiserio de il camino de Santiogo, l'autocritica di un occidentale de Lo sporco della Grecia e la conclusiva riflessione sulla difficoltà di Abituarsi alla fine. Integrano il progetto una fisarmonica "basquing" che tra un brano e l'altro scimmiotta i temi delle canzoni, e il booklet, che, al posto di testi e improbabili ringraziamenti, ospita un divertente quanto sincero business-plan dell'album, uno strumento per rendere finalmente trasparenti le spese di un disco o chi lo compra, o chi vorrebbe farne uno, a chi odia la musica ma si diletta di economia. Inutile invece cercare di riassumere in un elenco le band che hanno influenzato la composizione e il sound dei Ministri, anche perche, in ogni caso, sommandole o combinandole, non si arriverebbe mai al sound di un brano come abituarsi alla fine, in cui si intravedono la Rettore, gli Slipknot, i (((P . Questo è tutto, o almeno, è abbastanza per avvicinarsi a tre folli che hanno deciso di mettersi a regalare soldi. Ma un euro vai bene una messa. (Ufficio stampa - 12 Ottobre 2006)
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| I Ministri si conoscono tra le mura di un liceo, una genesi tanto suggestiva se si sta parlando di un gruppo brit, quanto insipida se si tratta di un gruppo italiota. Col diploma in mano decidono finalmente di darsi alla musica e di evitare di buttarsi a capofitto in progetti più rischiosi, come le rapine in banca o l’università. La band, che decide senza nessun motivo apparente di chiamarsi Ministro del tempo, viene presto abbandonata dal tastierista, e viene così costretta a confrontarsi con gioie e dolori dell’essere rimasti in tre. I tre anni seguenti, passati a non tirarsi indietro di fronte ai concorsi e ai palchi più improbabili, danno i loro frutti e l’incontro con la Otorecords completa la crescita. Il trio, come chi si taglia i capelli in un momento di euforia, decide quindi di semplificare il proprio nome (facile a fraintendimenti prog) in Ministri, e comincia a lavorare al proprio primo vero lavoro in studio. Con, sullo sfondo, un’industria discografica in braghe di tela, i Ministri decidono di tentare il tutto per tutto. Ovvero, quel cd che è stabile nel vostro lettore cd da una settimana.
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